Silvia Notarangelo
Roma – “E’ essenziale dare al lettore la sensazione di vivere nell’epoca in cui si svolge la narrazione e quindi anche i particolari sono importanti. Occorre studiare e farsi molte domande perché i personaggi compiano i gesti corretti”.
Roma – “E’ essenziale dare al lettore la sensazione di vivere nell’epoca in cui si svolge la narrazione e quindi anche i particolari sono importanti. Occorre studiare e farsi molte domande perché i personaggi compiano i gesti corretti”.
E’ con questa premessa che le sorelle Elena e Michela Martignoni hanno pubblicato il loro nuovo romanzo, Autunno Rosso Porpora, edito da Corbaccio.
Roma, autunno 1497. Tre cardinali sono brutalmente assassinati. Dietro gli efferati delitti, un unico autore, Segundo. Taciturno e astuto, celato dietro travestimenti sempre diversi, conosce le sue vittime e agisce con freddezza, nel tentativo di portare a termine la propria terribile vendetta.
All’improvviso, però, qualcosa va storto: nel corso del terzo omicidio, Andrea Gianani, un nobile appassionato d’arte, ne scopre, casualmente, l’identità. Segundo, dopo aver colpito il suo “testimone oculare”, riesce a scappare, facendo ricadere la responsabilità del misfatto proprio sul giovane romano.
Anche per lui, ha inizio, a questo punto, una lunga e travagliata fuga, mitigata dalle attenzioni di una dolce popolana, Gemma, che gli offre il suo sincero aiuto.
A districare la vicenda, cercando di far luce su quanto realmente accaduto, viene chiamato Riccardo Fusco, il bargello della città, per il quale l’incarico si preannuncia tutt’altro che semplice. La Roma dei Borgia è, infatti, lacerata da conflitti e interessi, le ingiustizie sono all’ordine del giorno e, persino dietro ai più insospettabili, si nascondono, in realtà, segreti e questioni irrisolte.
Non sarà facile, dunque, arrivare ad una verità che, al termine del romanzo, promette di non lasciare delusi i lettori.
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