sabato 29 gennaio 2011

"Cucinare a impatto [quasi] zero", ai fornelli con consapevolezza

ROMA - Cucinare in modo sostenibile è facile: possiamo ridurre il nostro impatto sull'ambiente semplicemente intervenendo sui piccoli gesti quotidiani. Questa è la certezza che persegue "Cucinare a impatto [quasi] zero" il libro di Lisa Casali e Tommaso Fara pubblicato da Gribaudo Editore. Ogni scelta effettuata in modo responsabile è un passo importante verso un modo di vivere più attento e consapevole.
La cucina a basso impatto ambientale fa bene anche a noi, perché ci offre la possibilità di mangiare in modo più sano e gustoso.

venerdì 28 gennaio 2011

Con "I Gemelli" continuano le avventure de "Il mondo senza nome"

Stefano Billi
ROMA - Continua la trilogia della saga "Il Mondo senza Nome", scritta da Manuela Raffa.
"I gemelli" è il secondo capitolo della serie pubblicata da Runde Taarn Edizioni.
La trama di tutto il romanzo si innesta sul solco della storia già tracciata ne "La maschera", primo segmento di questa saga: Isabel, insieme al gruppo formatosi per contrastare l'oscuro mago Dosemberg, attraversa gran parte del Mondo senza Nome per poter acquisire altri tipi di magie che consentano loro di vincere lo scontro, ormai prossimo, con il perfido stregone. Durante il percorso, poi, questi paladini del bene e della pace nelle terre del Mondo senza Nome incontreranno anche altri membri che si aggiungeranno alla spedizione e perciò cambieranno anche gli equilibri che si erano delineati nell'ambito dei trascorsi precedenti (narrati ne "La maschera"), complice in ciò anche la chiarificazione dei misteri inerenti l'identità dei protagonisti delle vicende, che fino ad allora erano rimaste in parte segrete al gruppo stesso.
Tra le pagine si profilano moltissime avventure dove

"Tapinambour", vite che si incrociano


Alessia Sità
ROMA – Eventi, persone e pensieri. Sono questi gli elementi fondamentali attorno a cui ruota “Tapinambour”, il romanzo di Ezio Dadone edito da Altromondo nella Collana Iride.
Sullo sfondo di una Torino dalle mille sfaccettature si fondono tre realtà che solo in apparenza non hanno nulla in comune.
L’esistenza di Marcella Montefiorini, giovane ingegnere edile impiegata presso l’ufficio del Comune, si intreccia casualmente con quella di Giacomo Nicolosi, un metalmeccanico dal profondo orgoglio personale. Ben presto nella loro vita si insinua una realtà misteriosa e allo stesso tempo affascinante, un mondo al quale ognuno gurada con occhi diversi, quello Rom.

giovedì 27 gennaio 2011

"Il piacere della grappa", un gusto per ogni palato

Silvia Notarangelo
ROMA – "Il piacere della grappa" è la nuova guida di Giuseppe Lo Russo pubblicata da Giunti Editore. Il giornalista ripercorre la storia della grappa a partire dalle misteriose botteghe degli alchimisti, ricorda il contributo della cultura araba, la fondazione, nel 1779, della prima distilleria italiana, la Nardini di Bassano del Grappa, evidenzia i progressi registrati nell’Ottocento, grazie all’introduzione di nuovi strumenti destinati ad assicurare una lavorazione più sicura.
Ampio spazio è, quindi, dedicato al processo di distillazione, un momento essenziale nel corso del quale si procede a concentrare l’alcol e, contemporaneamente, ad estrarre le sostanze più pregiate che caratterizzeranno l’acquavite.
Il risultato? Giovane, vecchia o stravecchia, aromatica o meno, la grappa tradisce, inequivocabilmente, la propria origine, acquistando nelle diverse regioni italiane specifiche peculiarità.

mercoledì 26 gennaio 2011

Anteprima: leggi il primo capitolo di "Presagi di tempesta", tra qualche giorno in libreria per Fanucci

ROMA - Giornata piena di novità è quella del mercoledì di Leggendo Crescendo. Infatti, la rubrica di ChronicaLibri dedicata alle letture dei più piccoli ospita anche nel pomeriggio il primo capitolo di un romanzo in libreria tra qualche giorno per Fanucci Editore. Ora è la volta di "Presagi di tempesta" il dodicesimo capitolo della famosissima saga La ruota del tempo, creata da Robert Jordan e Brandon Sanderson.

Prologo
Il significato della tempesta
Renald Fanwar sedeva sotto il portico, riscaldando la robusta
sedia di quercia nera intagliata per lui da suo nipote due anni prima. Fissava il nord.
E le nubi nere e argento. Non le aveva mai viste così prima d’ora. Ricoprivano l’intero
orizzonte verso nord, alte nel cielo. Non erano grigie. Erano
nere
scantinato a mezzanotte. Con lampi di luce argentea che li attraversavano
e fulmini a cui non seguiva alcun suono.

Anteprima: leggi il primo capitolo di "Londra tra le fiamme" , l'ultimo libro di Joe R. Lansdale

ROMA - Grazie alla collaborazione con Fanucci Editore, anche questa settimana nella rubrica Leggendo Crescendo di ChronicaLibri, potrete trovare in anteprima il primo capitolo di un nuovissimo libro per ragazzi. Questa settimana il nostro giornale ospita "Londra tra le fiamme", l'ultimo e avvincente romanzo di Joe R. Lansdale in uscita tra qualche giorno per Fanucci Editore. Lo scrittore texano regala ai lettori un libro ricco di colpi di scena, un viaggio nel tempo che non fa sconti a nessuno. 

Huck tira le cuoia e Mark Twain taglia la corda
Nella casba di Tangeri, infagottato in un abito bianco pieno
di macchie, Samuel Langhorne Clemens – meglio noto come
Mark Twain, sudato come un gelato, sbronzo come un bonzo
e fetente come un deficiente – se ne stava sdraiato su un
materasso floscio da cui cadevano piume e polvere e, alla
luce di una lampada, rifletteva sulla scomparsa delle proprie
scarpe e sull’enfio cadavere di Huck Finn, la sua scimmietta.
  
Fanucci Editore tutti i diritti riservati.

"Londra tra le fiamme", Joe R. Lansdale, collana Tif Extra, Fanucci Editore, Roma, 2011, 192 pp, 11.90 euro.

martedì 25 gennaio 2011

Novità Editoriali

Giulia Siena
ROMA - Letture, letture e ancora letture! Le novità editoriali sono davvero tante e per tutti i gusti. Romanzi, poesia, teatro, tempo libero e letteratura per ragazzi sono i generi che racchiudono le tante proposte di alcune case editrici che ChronicaLibri ha selezionato per voi. 
Le  Edizioni Nottetempo (Roma) portano sugli scaffali delle librerie, l'ultimo romanzo di Mariolina Venezia, "Rivelazione all'Esquilino". "Non mi ricordo gli occhi" di Giuliano Trentadue e "L'ultima passeggiata" di Gabriella Guidi Gambino sono i nuovissimi romanzi pubblicati da Mursia (Milano). La poesia universale di Sylvia Plath rivive nella raccolta "La luna e il tasso" pubblicata nella collana Acquamarina della Via del Vento Edizioni (Pistoia). 

domenica 23 gennaio 2011

"Il conte di Montecristo": un classico senza tempo

Stefano Billi
ROMA - Sovente, parlando dei "classici", cioè di quei libri che rappresentano la storia della letteratura, la mente associa questa categoria all’immagine del "mattone": un testo che si compone di centinaia e centinaia di pagine in cui si avviluppa una trama sicuramente complicata (per non dire addirittura contorta), dai contorni noiosi e difficili da seguire.
Insomma, spesso si è portati a pensare che questi libri abbiano, come unico compito, quello di riempire le biblioteche, e oltretutto non quelle domestiche – riservate ai romanzi di ben più bassa levatura – ma quelle, ad esempio, comunali o universitarie.
Invece, è giunto il tempo di riappropriarsi di un patrimonio dell’umanità che, anziché essere lasciato alla mercé di topi e tarme della carta, merita di essere assaporato dalla prima all’ultima pagina.
Perché sono questi capolavori, elaborati dai grandi scrittori di tutte le epoche storiche, che possono permettere alla società di progredire.
Uno di questi libri, che nutre la mente come pochissimi altri racconti sanno fare, è proprio "Il conte di Montecristo", scritto da Alexandre Dumas (padre) nel 1844.

"Deviazione": la donna fascista che non credeva alla banalità del male.

Giulio Gasperini
ROMA –
Molto è stato scritto sui lager nazisti, e molto è stato letto. Forse, però, poco è stato capito. Troppi processi di rimozione, di auto-assoluzioni, aggiunti al desiderio di non assumersi nessuna responsabilità (soprattutto quella morale) hanno condizionato la ricezione delle immagini, l’accettazione e la comprensione delle testimonianze. Luce d’Eramo fu spettatrice; anzi, fu attrice. E scrisse un diario, la cui gestazione durò trent’anni, completato e pubblicato soltanto nel 1979, presso Mondadori: “Deviazione”.


Di certo furon poche le persone che scelsero volontariamente la condanna dei lager. Luce d’Eramo (all’epoca ancora Lucette Mangione) fu una di queste: lei, una fascista convinta che non credeva alla banalità del male e volle verificare, di persona – come San Tommaso affondare il dito nella ferita d’un abbrutimento umano che non conosceva fine; né speranza. Fu una Freiarbeiter, una lavoratrice volontaria, in quell’inferno che furono i lager tedeschi. Andava più d’accordo coi russi che coi francesi e gli italiani, perché questi ultimi la consideravan una privilegiata: a lei, figlia di un gerarca della Repubblica di Salò, eran affidati i compiti più leggeri, quelli meno faticosi, quelli meno feroci. E nonostante anche lei si trovasse nel lager, era come se fosse tutelata e protetta dagli stessi tedeschi.
Il diario è, senza dubbio, un feroce resoconto di spietato autobiografismo, in cui l’io narrante (e l’io vivente) si beano d’un morboso egotismo. Deviazione s’edifica monumento hardcore a un io ipertrofico, che non conosce distrazioni né disattenzioni. In alcuni punti persino irrispettoso nei confronti di coloro che, non certo volontari, furono condannati alle stesse violenze, allo stesso massacrante lavoro, al feroce destino. La volontarietà alla sofferenza va studiata, ma con la dovuta attenzione, senza dimenticarsi che il dolore è cosa seria, che deve conoscere il rispetto di tutti, la deferenza necessaria affinché assuma il valore catartico per il quale è utile e necessario.
C’è però un sospetto, un dubbio quasi fastidioso: che il tutto si sublimi in un tentativo di innalzare la propria pulita coscienza, dimenticando di assumersi le inevitabili responsabilità. Come se, scrivendo e rivivendo quest’avventura anomala si sublimi il proprio livello di evoluzione, e ci si dimentichi che, in realtà, codesto destino fu, appunto, volontario, e sempre protetto dal nome borghese, dal giogo (da cui lei tentò, invano, di "deviare") della famiglia e dalla sicurezza che, in qualsiasi momento, si sarebbe potuto interrompere; con l’indiscussa e assoluta certezza (che tanti e tanti altri non avevano) del ritorno.