sabato 13 agosto 2011

L'arte culinaria della pirateria, raccontata da Melani Le Bris

Stefano Billi

Roma - I pirati? Li immaginiamo imbronciati mentre rosicchiano insetti o lappano acqua putrida sulle loro bagnarole. Che errore!

Come dimostrano le memorie di Jean-Baptiste Labat, domenicano poco portato alle estasi mistiche, ma dotato di un appetito e una curiosità incontenibili.

In un inedito mélange di arte culinaria e storia, Melani Le Bris, insieme al padre Michel, il più noto storico francese della pirateria, ricostruisce questa misconosciuta epopea gourmande della filibusta caraibica, nel libro “La cucina della filubusta”, per le edizioni Eleuthera.

Una gustosa narrazione in cui un centinaio di ricette si alternano ad altrettanti aneddoti in un'armonica composizione di sapori e vicende.

Riviviamo così le gesta dei «Fratelli della Costa», che nelle loro modeste capanne o nelle malfamate taverne lungo i moli sono stati i precursori di quella cucina meticcia che oggi si chiama moderna, portando ai più alti livelli l'arte delle spezie, raffinando la preparazione delle grigliate e scoprendo molti dei cocktail che ancora oggi ci fanno sognare.

venerdì 12 agosto 2011

Piacere, "Mi chiamo Scrivo"




Agnese Cerroni




Roma- Un viaggio allucinante nella follia altrui. Un romanzo vorace, un inno alla scrittura stessa per Ju Amoroso, che torna con "Mi chiamo scrivo" (Elliot edizioni).




Scrivo vive a Londra, indossa Converse viola scolorite e calma il suo respiro con la nicotina. La sua droga è la scrittura, quella droga che “non si inietta, che non si respira, che non si compra”. Una scrittura fatta di parole vomitate, una valanga, una vertigine anestetizzante che è rabbia verso quel solitario giocatore dell’universo; quello che prima giocava a dadi, e che adesso sembra ansioso di completare l’ultimo livello del suo videogame. Svegliatasi in un letto d’ospedale in seguito a un coma durato due anni, si ritrova in uno scantinato con dodici sedie ad assistere a delle sedute psichiatriche di gruppo. Sarà così costretta a lottare contro il dolore degli altri impregnandosene come una spugna e servendosene come di uno sciogligrasso per lavare via il suo. L’unico modo per trovare sollievo sarà mettere nero su bianco le storie di questi dodici folli. Quella di Howard, il ragazzo che in seguito alla morte di moglie e figlia è convinto di vivere in una cartolina; quella di Colin, il bambino di appena dieci anni che soffre di attacchi di panico; quella di Stew che, accecato dal buio, si protegge con un accendino; quella di Gwen, la ragazzina scontrosa che ha trasformato il suo giardino in un gigantesco parco giochi con tanto di montagne russe. E proprio come una vertiginosa corsa sulle montagne russe, la vita di Scrivo si trasformerà in un’alternanza di adrenalina pura, incoscienza e panico totale; scricchiolii, pendii e riprese; conforto dato e ricevuto, in un vortice che va affrontato a parole, sino alla fine della corsa. ESTRATTO: «Cosa scriverei se potessi inviare una lettera a Dio? Forse gli parlerei della fame nel mondo e delle guerre persistenti. Anzi, forse no. In fondo lui da lassù dovrebbe vedere tutto. Forse gli farei vedere le piccole cose. Anzi, nemmeno quelle. Forse lo obbligherei semplicemente a vivere un giorno nella testa di ogni uomo, per capire cosa si prova veramente a essere pazzi».

Alla riscoperta del patrimonio antropologico delle "Fiabe e storie della Maremma"

Giulio Gasperini
ROMA –
L’editore Effigi, di Arcidosso, ha recentemente ripubblicato, in una nuova revisione anastatica, “Fiabe e storie della Maremma”, la summa del lavoro di Roberto Ferretti, fondatore dell’Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana. Ferretti fu appassionato studioso del folklore della sua terra, tanto da dedicare la sua tesi di laurea proprio alla riesumazione (e alla salvaguardia) del materiale antropologico e folkloristico declinato, in particolar modo, nella forma della fiaba, una delle concretazioni più originali e peculiari.

giovedì 11 agosto 2011

Il Nuovo Salvalingua, ovvero come divincolarsi (con successo) tra le insidie


Silvia Notarangelo

ROMA - Ad oltre dieci anni di distanza dal primo fortunato “Salvalingua”, Valeria Della Valle e Giuseppe Patota continuano la loro proficua collaborazione con la pubblicazione de “Il Nuovo Salvalingua, un’utile guida per tutti coloro che desiderano acquisire una maggiore padronanza della lingua italiana e muoversi con più sicurezza tra le sue numerose insidie.
Un testo di facile consultazione che, come sottolineato nella prefazione, non vuole porre divieti perché “nessuno parla una lingua asettica, inappuntabile”, ma piuttosto offrire validi “consigli e suggerimenti” per evitare di cadere in errore.
Di fronte alla ricchezza di parole e di espressioni che caratterizza il vocabolario italiano, non è raro trovarsi in difficoltà, incerti su quale sia la pronuncia o la grafia più corretta.
Il manuale propone una rassegna di quei termini e di quei costrutti che, estranei all’uso quotidiano o influenzati da interferenze dialettali, sono, più spesso, oggetto di perplessità.
Anche il lettore più distratto o frettoloso avrà, così, modo di ripassare, in rigoroso ordine alfabetico, regole di pronuncia, di ortografia, di grammatica, riuscendo a sciogliere  i propri dubbi in pochi secondi.
L’adozione di un linguaggio essenziale, attento a non incorrere in oscuri tecnicismi, e una buona dose di esempi sono, infatti, i punti di forza di questo lavoro il cui fine è anche quello di salvaguardare l’eleganza e la bellezza di una lingua che, oggi, sembra somigliare sempre meno a quella codificata per secoli nei libri di grammatica.

“Il Medico da Viaggio. Partire sicuri senza riempirsi di farmaci e di vaccinazioni inutili”: una guida sicura


Alessia Sità
Roma - Grazie alla rapidità dei voli aerei oggi è possibile spostarsi in poche ore da un capo all'altro del pianeta, ma non è altrettanto facile mutare repentinamente le abitudini di vita e di alimentazione, sopportare improvvisi e significativi cambi di altitudine, temperatura e clima e, non ultimo, proteggersi da malattie sconosciute. In un'epoca di globalizzazione il concetto di regionalizzazione dei problemi sanitari e in particolare delle patologie infettive potrebbe sembrare superato, ma, se si escludono le grandi pandemie virali, non lo è affatto.
Anche se si sente spesso parlare di zanzara tigre e di anofele, di malattie esotiche come chikungunya, dengue, West Nile virus e SARS, in Italia, come nella maggior parte dei cosiddetti Paesi industrializzati, lo stile di vita della popolazione e l'esistenza di strutture sanitarie capaci di diagnosticare e trattare queste malattie esotiche ne impediscono la diffusione.
In viaggio la situazione è diversa, e sorge spontaneo domandarsi quali sono i rischi sanitari per il viaggiatore internazionale? Conseguentemente quali le precauzioni, i comportamenti, le profilassi e le terapie da adottare per non trasformare il paradiso esotico in un inferno e i sogni in incubi, e diventare un veicolo di infezione una volta tornato a casa?
Scopo di questo manuale è offrire regole, suggerimenti ed informazioni ai viaggiatori internazionali, ovvero cosa fare e soprattutto cosa non fare prima, durante e dopo aver intrapreso un viaggio per qualsiasi destinazione del mondo, attraverso la descrizione dei rischi generici e specifici che si possono correre alle diverse latitudini e nei diversi continenti, delle malattie più frequenti e della loro epidemiologia, nonché consigli su eventuali vaccinazioni e profilassi e quando rivolgersi al proprio medico di fiducia o ricorrere a uno specialista in Medicina Tropicale.
Alcune di queste regole saranno familiari a back-packers, globe trotter di lungo corso e agli amanti dei viaggi-avventura estremi, ma ricordarle è utile: non si può certo dimenticare che statisticamente sono proprio l'eccessiva sicurezza e la superficialità a creare i maggiori problemi e gli incidenti banali ad avere le conseguenze più tragiche.
Partire per le vacanze è sempre una grande gioia, ma abituarsi ai nuovi ambienti o seguire consuetudini completamente diverse dalle nostre non è facile . Per evitare lo stress delle partenze difficili e per imparare a reggere nel migliore dei modi i repentini cambi climatici, evitando di scontrarsi con l’imprevisto, leggete “Il Medico da Viaggio. Partire sicuri senza riempirsi di farmaci e di vaccinazioni inutili” di Alfonso Anania, edito nel 2011 da Polaris. Scoprirete le profilassi e le terapie da adottare per non trasformare la vostra permanenza in un vero incubo.

martedì 9 agosto 2011

"10 Libri dell'estate da Editore": Edizioni Cento Autori

ROMA - Non esiste una stagione buona per dedicarsi alla lettura. Leggere un libro è un’esperienza straordinaria, che ti cattura e ti porta lontano. E quando ritorni alla realtà, ti senti appagato e arricchito. Tuttavia, l’estate è una stagione magica, leggera come la brezza marina ed è più facile e piacevole lasciarsi andare sulle ali della fantasia… Con queste parole le Edizioni Cento Autori spiegano perché leggere d'estate e ci consigliano i loro "10 Libri dell'estate da Editore".

lunedì 8 agosto 2011

"Niente è più intatto di un cuore spezzato", da Piemme il romanzo della gente che non ci somiglia

Marianna Abbate
ROMA -  In questi giorni a Varsavia si celebra l'anniversario della rivolta del 1944. Ogni giorno seguo in televisione film e documentari che parlano della seconda Guerra Mondiale, e ogni giorno piango un poco per quei cuori spezzati, così giovani e così intatti. La lettura del romanzo di Vanna De Angelis, "Niente è più intatto di un cuore spezzato", edito da Piemme nella collana Voci, non poteva capitarmi in un momento più opportuno.

domenica 7 agosto 2011

“Il Conformista”: il romanzo di un uomo disperato vittima del conformismo sociale


Alessia Sità
ROMA – “La mia intenzione era di interpretare il fascismo in chiave intellettuale. Ma forse, a causa d'una mia immaturità di scrittore, quel romanzo diventò un collo di bottiglia in cui fu difficile far entrare tutto quello che ci volevo fare entrare. Mi accorgevo ancora una volta che il romanzo su dati storici e realistici era impossibile scriverlo”. Così Alberto Moravia commentava a distanza di tempo il suo romanzo “Il Conformista”, scritto per la prima volta nel 1949, ma pubblicato soltanto nel 1951, successivamente all’uscita dell’omonimo racconto sulla rivista “Comunità”. L’opera suscitò molte polemiche per il modo in cui Moravia descrisse l’adesione del Fascismo dietro al delitto dei cugini Carlo e Nello Rosselli.