Giulia Siena
ROMA - “Ed ecco New York e le sue mille luci: un enorme flipper dove tu sei la pallina che rimbalza fra i grattacieli e se non sei abbastanza veloce e abile a rimanere in alto, vieni inesorabilmente inghiottita dall’inferno dei bassifondi. Non mi stupisco se questa volta non ho il minimo entusiasmo per il fatto di essere nella città più esaltante del mondo, non c’è posto dove sarei felice perché sono profondamente infelice”.Comincia così “L’amore mi perseguita”, il libro di Federica Bosco edito dalla Newton e Compton che continua a raccontare la storia di Monica, l’intrepida trentaduenne già protagonista di “Mi piaci da morire” e “L’amore non fa per me”.
Monica torna a New York per tuffarsi nel lavoro, un prestigioso incarico presso “Vanity Fair”, dopo che le ultime due storie d’amore le hanno distrutto il cuore. La storia con Edgar e la passione con David sono state delle dure prove per la povera Monica che si rifugia nel West Village, nella casa del misterioso Peter. Il lavoro non è come se lo aspettava, quegli amici che credeva così vicini presto si allontanano e la sua situazione di single si fa improvvisamente più complicata. Monica viene travolta come da un ciclone e dovrà imparare ad accettare la sua evoluzione, ma per fortuna Peter e Tyler riusciranno a distrarla grazie alle sorprendenti capacità della cucina salutista. Federica Bosco intesse il tipico romanzo romantico con i fili dell’originalità; infatti, le difficoltà della metropoli e le incursioni della cucina vegetariana rendono “L’amore mi perseguita” un libro dai giusti equilibri narrativi.
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