Silvia Notarangelo
Roma - Scrivere per la televisione, trasformare una passione in lavoro: è questa l’aspirazione di quanti ambiscono a diventare autori televisivi. Ed è a loro che Maurizio Gianotti dedica il saggio “Fare l’autore per la tv”, pubblicato da Eurilink.
Certamente quella dell’autore non è una professione facile, il lavoro, soprattutto all’inizio, è discontinuo, soddisfazioni e riconoscimenti si alternano a “sconfitte” che, talvolta, possono sembrare ingiuste o immotivate. Se a ciò si aggiunge l’effettiva difficoltà che si incontra nel provare soltanto ad avvicinarsi all’universo televisivo, forse chi ha intenzione di intraprendere questa professione farebbe meglio a ripensarci. Eppure, ultimata la lettura del libro di Gianotti, le conclusioni che ne derivano lasciano più di qualche spiraglio.
Infatti, pur senza fare mistero di insopportabili “inciuci” che caratterizzano l’ambiente, l’autore non scoraggia i suoi lettori, anzi, tenta di spronarli, mettendo a loro disposizione la propria esperienza sul campo unita ad una serie di utili suggerimenti. Non solo, ripercorrendo alcuni momenti salienti della sua carriera, riesce a dimostrare, in modo convincente, come qualunque genere televisivo, telepromozioni incluse, possa diventare un banco di prova per sperimentarsi e lasciare spazio alla creatività.
Ma, che cosa bisogna fare, concretamente, per affermarsi come autore?
Prima regola, forse scontata ma non banale, è saper scrivere correttamente in italiano. Perché se è vero che le idee, lo stile, la forma possono maturare e migliorare nel tempo, la correttezza grammaticale è requisito basilare e indispensabile.
Consiglio numero due: la voglia e l’entusiasmo non bastano, vanno messi in pratica. Per questo occorre, oggi, presentarsi ad un’emittente televisiva potendo vantare una qualche, seppur minima, esperienza. E allora, perché non armarsi di telecamera e pc per girare, autonomamente, un corto, un promo o un numero zero?
Attenzione, infine, a non commettere l’errore di disdegnare la radio, la cui programmazione, al contrario, offre l’opportunità di cimentarsi con la stesura di testi e, magari, affinare anche preziose competenze musicali.
Un’ultima raccomandazione: tenere gli occhi aperti e attingere dappertutto, perché qualsiasi storia, qualsiasi persona con cui si è venuti a contatto può rappresentare uno spunto da sviluppare in ottica televisiva e/o cinematografica. L’autore, in fondo, come precisa Gianotti, è e resta “uno scrittore” chiamato a mescolare sapientemente “realtà e sentimento”.
Roma - Scrivere per la televisione, trasformare una passione in lavoro: è questa l’aspirazione di quanti ambiscono a diventare autori televisivi. Ed è a loro che Maurizio Gianotti dedica il saggio “Fare l’autore per la tv”, pubblicato da Eurilink.
Certamente quella dell’autore non è una professione facile, il lavoro, soprattutto all’inizio, è discontinuo, soddisfazioni e riconoscimenti si alternano a “sconfitte” che, talvolta, possono sembrare ingiuste o immotivate. Se a ciò si aggiunge l’effettiva difficoltà che si incontra nel provare soltanto ad avvicinarsi all’universo televisivo, forse chi ha intenzione di intraprendere questa professione farebbe meglio a ripensarci. Eppure, ultimata la lettura del libro di Gianotti, le conclusioni che ne derivano lasciano più di qualche spiraglio.
Infatti, pur senza fare mistero di insopportabili “inciuci” che caratterizzano l’ambiente, l’autore non scoraggia i suoi lettori, anzi, tenta di spronarli, mettendo a loro disposizione la propria esperienza sul campo unita ad una serie di utili suggerimenti. Non solo, ripercorrendo alcuni momenti salienti della sua carriera, riesce a dimostrare, in modo convincente, come qualunque genere televisivo, telepromozioni incluse, possa diventare un banco di prova per sperimentarsi e lasciare spazio alla creatività.
Ma, che cosa bisogna fare, concretamente, per affermarsi come autore?
Prima regola, forse scontata ma non banale, è saper scrivere correttamente in italiano. Perché se è vero che le idee, lo stile, la forma possono maturare e migliorare nel tempo, la correttezza grammaticale è requisito basilare e indispensabile.
Consiglio numero due: la voglia e l’entusiasmo non bastano, vanno messi in pratica. Per questo occorre, oggi, presentarsi ad un’emittente televisiva potendo vantare una qualche, seppur minima, esperienza. E allora, perché non armarsi di telecamera e pc per girare, autonomamente, un corto, un promo o un numero zero?
Attenzione, infine, a non commettere l’errore di disdegnare la radio, la cui programmazione, al contrario, offre l’opportunità di cimentarsi con la stesura di testi e, magari, affinare anche preziose competenze musicali.
Un’ultima raccomandazione: tenere gli occhi aperti e attingere dappertutto, perché qualsiasi storia, qualsiasi persona con cui si è venuti a contatto può rappresentare uno spunto da sviluppare in ottica televisiva e/o cinematografica. L’autore, in fondo, come precisa Gianotti, è e resta “uno scrittore” chiamato a mescolare sapientemente “realtà e sentimento”.
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