venerdì 14 ottobre 2011

"Del vizio e della virtù". Antologia di racconti del XXI secolo


Agnese Cerroni
Roma- Al più giovane editore italiano (quando fondò la sua casa editrice), Simone Di Matteo, creatore della Diamond, nei mesi scorsi è venuta l’idea di indire un concorso per un racconto su uno dei vizi o una delle virtù; ne sono arrivati davvero tanti in redazione e la scelta non è stata facile, tutti meritevoli ma, come dice Rino Caputo nella sua postfazione, “la selezione dei racconti è avvenuta misteriosamente e felicemente…senza possibilità d’appello per gli esclusi o di recessione per gli inclusi…(quest’antologia) è, come ogni antologia una scelta di fiori, profumati e freschi, che dovranno resistere al tempo e nello spazio dell’anima e dell’intelligenza dei lettori di questo XXI secolo in cui tutti siamo piombati quasi senza accorgercene”.


Quindici autori, sette per i vizi, sette per le virtù più un omaggio della grande scrittrice Dacia Maraini il cui racconto, donato con cortese generosità, costituisce il centro topico, intellettuale e letterario di quest’antologia ed è stato per questo posto, simbolicamente, al centro tra il primo gruppo di racconti e il secondo. Oltre che per la qualità della scrittura, le sperimentazioni linguistiche ed estetiche, l'antologia si segnala per il gusto e la raffinatezza dei racconti, che vanno a scandagliare e sondare la nascita, la persistenza, il consolidarsi e protrarsi tanto del vizio (i sette vizi capitali), quanto della virtù (le 3 virtù teologali unite alle 4 cardinali), attraverso la sintesi concettuale e letteraria che soltanto la forma del racconto concede sia per l’analisi psicologica delle manifestazioni umane, sia per il riconoscimento del fatto che non c’è bene o male assoluti, ma che la varietà dei comportamenti umani conduce alle sfumature più delicate.
Bellissime le illustrazioni in bianco e nero di ogni vizio e virtù create da Giampaolo Carosi che è anche l’autore della copertina a colori; i racconti sono davvero belli anche se gli autori non portano nomi celebri come quello della Maraini, molti di loro meriterebbero maggiore risonanza: alcuni di loro affascinano, attraggono, coinvolgono, commuovono più degli altri.

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