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martedì 21 giugno 2011

Al “Gigliesca 2011” si discute dell’acqua.

ISOLA DEL GIGLIO (Gr) – Alla Dogana, sul Lungomare del Porto, nella splendida Isola del Giglio, nell’arcipelago toscano, sabato 25 giugno 2011 si terrà la prima edizione del Festival Gigliesca. Quest’anno l’argomento della manifestazione sarà l’acqua, risorsa fondamentale e imprescindibile per la vita, la cui scarsità sta sempre più assumendo i connotati di una tragedia umanitaria (si considera che, le prossime guerre, nel mondo, non saranno causate dal petrolio e dal suo approvvigionamento ma dall’acqua stessa).

lunedì 14 marzo 2011

"Garibaldi fu sfruttato": dove sta il vero personaggio?

Giulio Gasperini


ROMA – Garibaldi è stato sulla bocca di tutti: ciascuno di noi avrà pronunciato il suo nome milioni di volte, nelle più disparate occasioni, persino modulato in un canto popolare (onestamente, un po’ irriverente e bruttino), quello che fa “Garibaldi fu ferito, fu ferito ad una gamba...” Garibaldi è ovunque, intorno a noi: teatri, cinema, vie, larghi, piazze, busti e controbusti, targhe commemorative, lungomari e lungolaghi. Tutti, confusamente, ne conosciamo finanche la vita: la sua voglia di combattere, il suo essere sempre in terre di scontri, il suo aver persino guerreggiato in una guerra nell’altro emisfero terrestre. Ma quanti, in realtà, lo conoscono sul serio? Quanti conoscono lui e il suo pensiero?
L’agevole “saggio pop” pubblicato dalle effequ, “Garibaldi fu sfruttato” è un interessante chiave – direi propedeutica – per avvicinarsi a capire chi fu, veramente, l’eroe-dei-due-mondi, nato in una terra che da italiana diventò francese (e da qui, si narra, la sua avversione per Cavour).

Patrizia Laurano, dottore di ricerca in Pensiero politico e comunicazione nella storia, già autrice di interessanti saggi, ha schematizzato, in chiave appunto “pop”, non tanto la figura del condottiero stesso, presentandocelo (grazie anche a un attento e puntale apparato di note) attraverso la sua vita e le sue imprese leggendarie, ma calibrandolo nelle vari riletture (e nell’abuso) che della sua figura furono fornite da qualsiasi partito o corrente politica, da qualsiasi teorico o politico della storia dell’Italia contemporanea. Garibaldi fu il condottiero amante della guerra che si cercò di presentare per giustificare la politica d’inverventismo nel 1914 o fu il Garibaldi delle Brigate che parteciparono alla Guerra di Spagna contro Franco e gli eserciti fascisti? Fu il Garibaldi amante della terra che, con le proprie mani, fece dar frutto alla pietraia solitaria di Caprera o fu il Garibaldi latin lover, anzitempo vitellone, che faceva cadere ai suoi piedi, come pere cotte, tutte le donne che incontrava (qualcuna finanche spingendola ad abbracciare la sua causa guerriera e a partecipare attivamente alle sue azioni)? L’argomento è stato sviscerato in pagine e pagine rilegate e pressate, in fiumi d’inchiostro e di ipotesi, in stravaganze di teorie.
Ma un dubbio permane, al di là di tutto. Ovvero che Garibaldi fosse, in definitiva, soltanto un uomo; un uomo con le sue idee (travisate) e coi suoi caratteri (ignorati). Un uomo che, con assoluta certezza, credé in qualcosa: e par essere questo un sufficiente merito.

domenica 6 marzo 2011

"Il prato in fondo al mare": il 'cold case' della morte di Ippolito Nievo

Giulio Gasperini
ROMA – Giorni famosi, eran quelli. Giorni di febbricitante esaltazione, di tremori, di rischi corsi ma affrontati col coraggio di chi sa che, per suo merito, i suoi figli avranno qualcosa di cui esser grati. Un giovane, dal destino furioso, dal carattere ombroso e schivo, scelse la letteratura come arma di riscatto e di educazione, di coinvolgimento e di speranza: si chiamava Ippolito Nievo. Scrisse molto, nella sua vita: poesie, drammi, novelle. Ma il suo nome splenderà solo con la pubblicazione, postuma ben s’intende, delle Confessioni di un italiano, colossale romanzo scritto in breve tempo, quasi di getto, e così sfacciatamente patriottico fin già dal titolo.

mercoledì 12 gennaio 2011

"Anita. La donna che insegnò a Garibaldi ad andare a cavallo", una grande storia per giovani lettori

ROMA - Il 2011 sarà un anno interamente dedicato all'Unità d'Italia, ai festeggiamenti per i 150 anni dalla nascita della nostra Nazione. Eventi, letture, mostre, conferenze e dibattiti che accompagneranno i cittadini lungo tutto questo anno. Anche i bambini saranno coinvolti in questa festa partendo proprio dalle letture: "Anita. La donna che insegnò a Garibaldi ad andare a cavallo" di Anthony Valerio pubblicato dalla Gallucci Editore è il libro che, partendo dalla vita di Anita e dal suo amore con Giuseppe Garibaldi, illustra le vicende del Risorgimento.