Giulia Siena
ROMA - "Vanno contro le regole e sacrificano la loro eccezione. Il loro slancio è più solido di quello dei profeti, sono le sante dello scandalo. Non hanno nessun potere, né rango, eppure governano il tempo." Oggi, nel giorno del compleanno di Erri De Luca, parliamo di un suo recentissimo libro. "Le sante dello scandalo", pubblicato da qualche settimana dalla casa editrice Giuntina, è la breve opera che sintetizza le figure di cinque donne alle quali si deve la "vita" del monoteismo. Di loro, donne coraggiose che hanno avuto la forza di abbandonare le proprie terre e credenze per seguire gli uomini, lo scrittore partenopeo descrive la tenacia, la bellezza e la modestia. Tamàr, Rahav, Rut, Betsabea e Maria rappresentano il punto di forza della storia del Cristianesimo poiché sono madri e "le madri sanno, poi subito dimenticano, ma in quel punto sanno dei figli il sanguigno destino". Come conoscitore esperto dei testi biblici e della grammatica ebraica, Erri De Luca parte dalla spiegazione della profonda semplicità delle Scritture per sottolinare i ruoli ben distinti di donne e uomini e la diversa natura dei due generi. "Mi basta sapere che non c'è volontà divina di punire quella prima donna, vertice di perfezione, con un maligno dolore. Mi basta sapere che il dito/grilletto puntato dai pulpiti, tu donna partorirai con dolore, è scarico, senza mandante."
Il ruolo femminile è sempre stato frainteso. E'importante sottolineare questo fatto e capirne le ragioni. Erri De Luca si muove in questa direzione con estrema padronanza dell'argomento.
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