venerdì 1 luglio 2011

Dalle nevi del Fuji ai disastri nucleari: i 10 libri sul Giappone.

ROMA – Che sia quello del Fuji e delle sue nevi imponenti o che sia quello delle tragedie nucleari, che sia quello ipertecnologico delle metro e dei treni ultraveloci o quello del tempo rilassato e all’apparenza immutabile, il Giappone ha sempre un suo fascino innegabile. Quattro isole principali, una miriade di altre isole che affiorano in mari dai nomi tutti diversi, un mondo emergente in uno degli angoli più travagliati della crosta terrestre. Il Giappone è tutto questo: un nodo inscindibilmente stretto tra antiche tradizioni, di immutabile e granitica memoria, e una proiezione verso un futuro che, in pochi attimi, è già passato.
La redazione di ChronicaLibri vi suggerisce questi dieci libri: ovviamente, non esaustivi, ma sicuramente un buon punto di partenza per incominciare l’esplorazione del paese del sol levante.

1) Fosco Maraini, Ore giapponesi, Corbaccio
2) W.H. Auden – Christopher Isherwood, Viaggio in una guerra, Adelphi
3) Haruki Murakami, Underground, Einaudi
4) Yasunari Kawabata, La casa delle belle addormentate, Mondadori
5) Luisa Adorno – Daniele Pecorini Manzoni, Foglia d’acero, Sellerio
6) Aa. Vv., Cento haiku, Guanda
7) Yukio Mishima, La voce delle onde, Feltrinelli
8) Banana Yoshimoto, Tsugumi, Feltrinelli
9) Angela Staude Terzani, Giorni giapponesi, TEA
10) Karl Bruckner, Il gran sole di Hiroscima, Giunti

2 commenti:

  1. Scelte interessanti, ma mi piacerebbe conoscere le motivazioni che le sostengono, in particolare nei lavori di Haruki, Mishima, Yoshimoto e Kawabata. Il dubbio è: non c'erano titoli, degli stessi autori, più eloquenti?

    RispondiElimina
  2. Ovviamente che c'erano anche se:
    il libro "Underground", di Murakami, riguarda l'attentato alla metropolitana di Tokyo del 1995: una testimonianza decisamente interessante;
    di Mishima sono tutti significativi i libri, però in "La voce delle onde" c'è un pregevolissimo affresco d'una certa declinazione di Giappone, un po' quella che, in un certo senso, si ritrova in "Tsugumi" della Yoshimoto;
    per Kawabata ne è stato scelto uno, "La casa delle belle addormentate", che mette in scena un altro aspetto del Giappone: quello della sessualità accennata e mai violata, della segretezza delle emozioni e dei desideri inconsci.
    Certo che per un argomento così vasto ne potevano essere scelti altri, però importanti son gli scrittori. I libri, in sé per sé, son soltanto dei pretesti.
    Giulio.

    RispondiElimina