domenica 13 novembre 2011

"La mia fuga dai Piombi": quando Casanova, grazie alla cultura, evase.

Giulio Gasperini
ROMA –
Giacomo Casanova fu, insieme a Cagliostro e Lorenzo da Ponte, il personaggio che più animò, sapidamente, le cronache mondane e sociali dell’Europa del Settecento. In quella che Benedetta Craveri ha definito “la civiltà della conversazione” esistevano salotti dove il chiacchiericcio era l’occupazione principale, dove le signore e i signori, senza vergogne né pudori, si raccontavano le notizie e le dicerie, gli scandali e i tradimenti, riportavano le conversazioni ed esageravano i sospetti. Possiamo soltanto immaginare quanto la personalità di Casanova, anche in seguito alla pubblicazione del racconto della sua evasione dal carcere più inespugnabile del mondo (“Histoire de ma fuite des prisons de la République de Venise qu’on appelle ‘Les Plombs’”, pubblicata in francese nel 1787) facesse congetturare e divertire.


giovedì 10 novembre 2011

Illusioni di deserto e sangue. "Staten Island" non è a New York

Agnese Cerroni


Roma- Senza alcun dubbio nulla nel romanzo di Arthur Nersesian Staten Island (Casini Editore) nulla è ciò che sembra: New York non è New York, ma una riproduzione in scala della grande mela che sorge nel bel mezzo del deserto del Nevada. Il protagonista Uli ( che ci guida tra le pagine del libro, facendo scivolare le azioni e rivelando i segreti della trama avvincente) non è che un povero diavolo senza memoria che cerca di ricostruire il suo passato e che per farlo non dispone di altre informazioni al di fuori di una frase impressa nella testa" Cammina verso Sutphin Boulevard. Sali sul Q28 per Fulton Street. Cambia col B17 e arriva all'East Village di Manhattan... finchè non arriva a Dropt... Sparagli un colpo alla testa... Poi prendi un taxi per ritornare all'aeroporto e sali sul primo volo in partenza... ".


Il resto della storia lo scopriamo man mano, in un'escalation allucinante e fuorviante di squallore e violenza. Tutto, anche il titolo trae in inganno: è un libro ma potrebbe essere la trama di un film di fantascienza. Chiusa l'ultima pagina resta nel lettore la convinzione che Staten Island non sia che un'illusione e il grande sogno americano nient'altro che una bugia costruita ad hoc nello sconfinato e sterile deserto del Nevada. Un miraggio di sangue e terra.

"Il grande libro del West americano", una guida nella prateria


Silvia Notarangelo
ROMA
- “Qui incontrerete le testimonianze degli uomini e delle donne che hanno percorso il West in lungo e in largo, (...) alcuni inseguendo la salvezza, altri l'avventura e l'oro". È questo quanto promette William Targ che ha curato, per Cavallo di ferro, “Il grande libro del West Americano”.

Dalla corsa dei pionieri per la conquista delle grandi praterie del West alla nube di fuliggine del primo cavallo di ferro. Dalla febbre dell’oro ai duelli sotto il sole cocente. Dai banditi Jesse James e Butch Cassidy al tragico massacro del Settimo Cavalleggeri del Generale Custer da parte dei Sioux, nella celebre battaglia del Little Bighorn. E molto di più.

mercoledì 9 novembre 2011

"Il clandestino", nel labirinto dei sospetti

Marianna Abbate
ROMA - Mi piacciono i gialli. Le idee originali, le storie che mi stupiscono. Ecco, "Il Clandestino" di Ferdinando Albertazzi mi è piaciuto. Edito da Sonda nella collana Giallo Noir, è un libro per ragazzi fatto molto bene. Non per niente l'autore insegna in corsi di scrittura creativa. La trama segue con attenzione tutte le regole della struttura perfetta di un giallo- ma è l'argomento e il modus operandi dei protagonisti ad essere diverso, innovativo.
La storia si dipana in una scuola, dove viene trovata strangolata una studentessa. Tragico incidente, suicidio, oppure omicidio?

martedì 8 novembre 2011

Ortica Editrice, libri necessari per scoprire se stessi

ROMA - Libri piccoli, sottili e maneggevoli ma che affrontano tematiche imponenti. Perché "il torto dell’uomo è di essersi fatto schiavo di troppe chimere: religioni, pregiudizi, utopie, doveri, abitudini d'ogni sorta. Doveri terreni che hanno allontanato l’uomo dalla Natura". E seguendo questo istinto, quello di fare libri che partano dalla vera natura dell'uomo, nella primavera 2010 Ezio e Igor hanno fondato l'Ortica Editrice.


 Qual è la proposta editoriale della Ortica Editrice? Ciò che ci ha spinto ad aprire una casa editrice, strano a dirsi, ha poco a che vedere con l’editoria in senso stretto. La “nostra causa” dunque più che partorire una proposta editoriale, sta generando dei figli che possono andare più o meno d’accordo tra loro.

lunedì 7 novembre 2011

Virginia Woolf: "Sono una snob?", memorie di una sognatrice dilettante

Giulia Siena
ROMA "L'essenza dello snobismo è il desiderio di fare colpo sugli altri. Lo snob è una creatura inconsistente, senza cervello, così poco soddisfatta della propria posizione che per darsi un po' di spessore non fa che sventolare in faccia agli altri titoli e onorificenze, affinché si convincano, e convincano lui stesso, di ciò di cui in realtà non è affatto convinto: che anche lui, o lei, è una persona importante."
E' il 1936 quando Virginia Woolf viene invitata da Molly McCarthy al Memoir Club per leggere le proprie memorie. In questo contesto nasce "Sono una snob?", il saggio che da il nome alla raccolta recentemente pubblicata da Piano B edizioni.

domenica 6 novembre 2011

"Libro di Ipazia": in un mondo che cambia chi sa distinguere il tramonto dall'alba?

Giulio Gasperini
ROMA –
La verità più profonda è quella che pronuncia Sinesio: ha il sapore (l’ombreggiatura) d’una profezia che, a distanza di secoli, si sta compiendo anche nei nostri miserrimi anni Zero: “Quando si è in alto mare la luce del tramonto e quella dell’aurora non sono molto dissimili. Non so bene distinguere”. Come a voler dire che, in epoca di transizioni, quella che pare la fine potrebbe essere l’epilogo ma potrebbe ben essere pure l’inizio di qualcosa d’altro. Ed è proprio questa indecisione, questo dubbio feroce, che Mario Luzi ha voluto indagare, in questa sua raffinata opera, “Libro di Ipazia”, edita da Mondadori nel 1978.


sabato 5 novembre 2011

"Il talismano della felicità", un manuale di cucina vintage

Marianna Abbate
ROMA - Questo sabato vi regalo un libro culinario vintage. Una sorta di Bibbia per tutte le spose del XX sec., ma pur sempre attualissimo. Tanto da essere tutt’oggi uno dei più quotati regali di nozze. Il Talismano della Felicità di Ada Boni, pubblicato in tutte le salse: “Di Voi, Signore e Signorine, molte sanno suonare bene il pianoforte o cantare con grazia squisita, molte altre hanno ambitissimi titoli di studi superiori, conoscono le lingue moderne, sono piacevoli letterate o fini pittrici, ed altre ancora sono esperte nel tennis o nel golf, o guidano con salda mano il volante di una lussuosa automobile. Ma, ahimè, non certo tutte, facendo un piccolo esame di coscienza, potreste affermare di saper cuocere alla perfezione due uova al guscio." Così iniziava, quasi settanta anni or sono, la dedica alle lettrici in una delle prime edizioni de "Il Talismano della Felicità" manuale di cucina scritto da Ada Boni, che raccoglieva in maniera ordinata e sistematica tutte le ricette da lei pubblicate, sin dal 1915.

venerdì 4 novembre 2011

"Aiutatemi a dimenticare" perché Hava vive

Agnese Cerroni

ROMA - «A che religione appartieni?» «Cattolica» mentì Nina. «La sera prima di andare a letto hai pregato in yiddish. Lurida vipera, ammetti di essere ebrea?».


«Non lo s..» non fece in tempo a finire la frase, colpi di frusta le mozzarono il fiato.

La giovane Hava è sola nella Polonia devastata dalla violenza nazista, tra lei e la morte c'è solo la carta d'identità falsa che le ha dato il padre prima di essere ucciso. La ragazza ebrea si aggrappa alla nuova identità di cattolica per superare l'orrore della persecuzione, la fame, il tradimento, le umiliazioni, la violenza, gli interrogatori della Gestapo.

“Cecilia. Comunità anarchica sperimentale”: storia di vita sociale.

Alessia Sità
ROMA – “Il nostro proposito non è stato l’esperimentazione utopistica di un ideale, ma lo studio sperimentale – e per quanto fosse possibile rigorosamente scientifico – delle attitudini umane”. Così Cardias parlava riferendosi al vero motivo che lo spinse a prendere parte alla singolare esperienza vissuta nella colonia Cecilia.
Era il 20 febbraio del 1890, quando un gruppo di pionieri salpava da Genova diretto in Brasile, per dar vita ad una colonia socialista sperimentale. Giovanni Rossi, noto anche con lo pseudonimo di “Cardias” racconta minuziosamente il tentativo di convivenza e connivenza comunitaria in “Cecilia. Comunità anarchica sperimentale”, opuscolo pubblicato da Ortica Editrice nella collana Le erbacce, nel maggio 2011.

giovedì 3 novembre 2011

“Meno 100 chili”, quando è la pattumiera a mettersi a dieta


Silvia Notarangelo
ROMA – Umido o secco, carta, vetro, plastica. Siamo in tanti ormai, a districarci, ogni giorno, con la raccolta differenziata. Ma è davvero così importante separare accuratamente la pattumiera? A giudicare dal brillante e approfondito saggio di Roberto Cavallo si direbbe proprio di sì. Non solo. Leggendo il suo “Meno 100 chili”, pubblicato da Edizioni Ambiente, non si può non concordare con lui sull’impellente necessità di ridurre i nostri scarti.
I rifiuti sono cresciuti in peso, complessità e resistenza. In appena dodici anni, la loro produzione in Italia è aumentata di quasi 100 kg pro capite. Un incremento che trova risposta nel sempre più frequente ricorso a prodotti usa-e-getta ma anche nell’amara constatazione, purtroppo verissima, secondo la quale “compriamo cose che buttiamo”.

mercoledì 2 novembre 2011

Da Gallucci Editore "Frida e Diego. Una favola messicana"

ROMA - Fabian Negrin illustra e racconta "Frida e Diego. Una favola messicana", una delle tante novità targate Gallucci EditoreIn Messico la Festa dei Morti è una ricorrenza allegra e colorata. Le famiglie preparano teschi di zucchero e piatti tradizionali in onore dei defunti, poi banchettano tra le tombe. In questo giorno speciale, Fabian Negrin ambienta con la forza evocativa dei suoi colori la discesa di Frida Kahlo e Diego Rivera bambini nel Paese degli scheletri.

martedì 1 novembre 2011

Toni Servillo legge Napoli

Stefano Billi
ORVIETO - Per questa festa di Ognissanti, alle ore 18:00 è stato allestito al teatro Mancinelli di Orvieto (TR) "Toni Servillo legge Napoli", una lettura - da parte del celeberrimo e straordinario attore campano - sulla perla partenopea così come è raccontata dai suoi autori più noti ed emblematici. Il suo è un viaggio nelle parole di Napoli, da Salvatore Di Giacomo a Ferdinando Russo, da Raffaele Viviani a Eduardo De Filippo, fino alle voci contemporanee di Enzo Moscato, Mimmo Borrelli, Maurizio De Giovanni e Giuseppe Montesano.

lunedì 31 ottobre 2011

"S.C.U.M Manifesto per l'eliminazione del maschio", perché ogni uomo, nel profondo, sa di essere un indegno pezzo di merda

Giulia Siena
ROMA - "In questa società la vita, nel migliore dei casi, è una noia sconfinata e nulla riguarda le donne: dunque, alle donne responsabili, civilmente impegnate e in cerca di emozioni sconvolgenti, non resta che rovesciare il governo, eliminare il sistema monetario, istruire l'automazione globale e distruggere il sesso maschile". "S.C.U.M Manifesto" apparve nel 1967 nelle strade americane venduto  a 25 centesimi alle donne e 50 agli uomini da Valerie Solanas, la femminista che lo scrisse e lo autoprodusse. Oggi che il femminismo è quasi solo un ricordo, oggi che le donne fanno di tutto per apparire "accessori" del maschio,  "S.C.U.M Manifesto per l'eliminazione del maschio" viene pubblicato dalla Ortica Editrice quasi a ricordare cos'era il più sfrenato femminismo. 

domenica 30 ottobre 2011

"Gentilissimo sig. Dottore, questa è la mia vita": un volto per tutti quelli che non disturbano la Storia.

Giulio Gasperini
ROMA –
Sono molte le latitanze per non disturbare la Storia: Elsa Morante, ad esempio, lo dimostrò e documentò magistralmente in quel capolavoro che intitolò, non casualmente, “La Storia”. Negli anni del ribattezzato “secolo breve” uno dei modi coatti, più vergognosi e turpi, nel quale violare e sacrificare le individualità, fu il manicomio. Tutto questo prima della legge 180/78, la legge Basaglia, che chiuse tali “istituti” col nobile proposito (ahimè, mai perseguito né realizzato) di accudire e seguire i presunti “malati” in altri contesti e in altre forme di socialità. Poche sono state le voci che, dall’inferno di codesti istituti, si sono sollevate e sono giunte a ripristinare e riconfermare una liricità d’esistenza, una fiera (e, in molti casi, lucida) cognizione del sé. Adalgisa Conti è una di queste voci: sua è una lettera, di spietato autobiografismo, datata 25 marzo 1914, e pubblicata nel 1978 da Gabriele Mazzotta Editore, che si apre con queste limpide parole: “Gentilissimo sig. Dottore, questa è la mia vita”.