giovedì 11 agosto 2011

Il Nuovo Salvalingua, ovvero come divincolarsi (con successo) tra le insidie


Silvia Notarangelo

ROMA - Ad oltre dieci anni di distanza dal primo fortunato “Salvalingua”, Valeria Della Valle e Giuseppe Patota continuano la loro proficua collaborazione con la pubblicazione de “Il Nuovo Salvalingua, un’utile guida per tutti coloro che desiderano acquisire una maggiore padronanza della lingua italiana e muoversi con più sicurezza tra le sue numerose insidie.
Un testo di facile consultazione che, come sottolineato nella prefazione, non vuole porre divieti perché “nessuno parla una lingua asettica, inappuntabile”, ma piuttosto offrire validi “consigli e suggerimenti” per evitare di cadere in errore.
Di fronte alla ricchezza di parole e di espressioni che caratterizza il vocabolario italiano, non è raro trovarsi in difficoltà, incerti su quale sia la pronuncia o la grafia più corretta.
Il manuale propone una rassegna di quei termini e di quei costrutti che, estranei all’uso quotidiano o influenzati da interferenze dialettali, sono, più spesso, oggetto di perplessità.
Anche il lettore più distratto o frettoloso avrà, così, modo di ripassare, in rigoroso ordine alfabetico, regole di pronuncia, di ortografia, di grammatica, riuscendo a sciogliere  i propri dubbi in pochi secondi.
L’adozione di un linguaggio essenziale, attento a non incorrere in oscuri tecnicismi, e una buona dose di esempi sono, infatti, i punti di forza di questo lavoro il cui fine è anche quello di salvaguardare l’eleganza e la bellezza di una lingua che, oggi, sembra somigliare sempre meno a quella codificata per secoli nei libri di grammatica.

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