sabato 5 novembre 2011

"Il talismano della felicità", un manuale di cucina vintage

Marianna Abbate
ROMA - Questo sabato vi regalo un libro culinario vintage. Una sorta di Bibbia per tutte le spose del XX sec., ma pur sempre attualissimo. Tanto da essere tutt’oggi uno dei più quotati regali di nozze. Il Talismano della Felicità di Ada Boni, pubblicato in tutte le salse: “Di Voi, Signore e Signorine, molte sanno suonare bene il pianoforte o cantare con grazia squisita, molte altre hanno ambitissimi titoli di studi superiori, conoscono le lingue moderne, sono piacevoli letterate o fini pittrici, ed altre ancora sono esperte nel tennis o nel golf, o guidano con salda mano il volante di una lussuosa automobile. Ma, ahimè, non certo tutte, facendo un piccolo esame di coscienza, potreste affermare di saper cuocere alla perfezione due uova al guscio." Così iniziava, quasi settanta anni or sono, la dedica alle lettrici in una delle prime edizioni de "Il Talismano della Felicità" manuale di cucina scritto da Ada Boni, che raccoglieva in maniera ordinata e sistematica tutte le ricette da lei pubblicate, sin dal 1915.

venerdì 4 novembre 2011

"Aiutatemi a dimenticare" perché Hava vive

Agnese Cerroni

ROMA - «A che religione appartieni?» «Cattolica» mentì Nina. «La sera prima di andare a letto hai pregato in yiddish. Lurida vipera, ammetti di essere ebrea?».


«Non lo s..» non fece in tempo a finire la frase, colpi di frusta le mozzarono il fiato.

La giovane Hava è sola nella Polonia devastata dalla violenza nazista, tra lei e la morte c'è solo la carta d'identità falsa che le ha dato il padre prima di essere ucciso. La ragazza ebrea si aggrappa alla nuova identità di cattolica per superare l'orrore della persecuzione, la fame, il tradimento, le umiliazioni, la violenza, gli interrogatori della Gestapo.

“Cecilia. Comunità anarchica sperimentale”: storia di vita sociale.

Alessia Sità
ROMA – “Il nostro proposito non è stato l’esperimentazione utopistica di un ideale, ma lo studio sperimentale – e per quanto fosse possibile rigorosamente scientifico – delle attitudini umane”. Così Cardias parlava riferendosi al vero motivo che lo spinse a prendere parte alla singolare esperienza vissuta nella colonia Cecilia.
Era il 20 febbraio del 1890, quando un gruppo di pionieri salpava da Genova diretto in Brasile, per dar vita ad una colonia socialista sperimentale. Giovanni Rossi, noto anche con lo pseudonimo di “Cardias” racconta minuziosamente il tentativo di convivenza e connivenza comunitaria in “Cecilia. Comunità anarchica sperimentale”, opuscolo pubblicato da Ortica Editrice nella collana Le erbacce, nel maggio 2011.

giovedì 3 novembre 2011

“Meno 100 chili”, quando è la pattumiera a mettersi a dieta


Silvia Notarangelo
ROMA – Umido o secco, carta, vetro, plastica. Siamo in tanti ormai, a districarci, ogni giorno, con la raccolta differenziata. Ma è davvero così importante separare accuratamente la pattumiera? A giudicare dal brillante e approfondito saggio di Roberto Cavallo si direbbe proprio di sì. Non solo. Leggendo il suo “Meno 100 chili”, pubblicato da Edizioni Ambiente, non si può non concordare con lui sull’impellente necessità di ridurre i nostri scarti.
I rifiuti sono cresciuti in peso, complessità e resistenza. In appena dodici anni, la loro produzione in Italia è aumentata di quasi 100 kg pro capite. Un incremento che trova risposta nel sempre più frequente ricorso a prodotti usa-e-getta ma anche nell’amara constatazione, purtroppo verissima, secondo la quale “compriamo cose che buttiamo”.

mercoledì 2 novembre 2011

Da Gallucci Editore "Frida e Diego. Una favola messicana"

ROMA - Fabian Negrin illustra e racconta "Frida e Diego. Una favola messicana", una delle tante novità targate Gallucci EditoreIn Messico la Festa dei Morti è una ricorrenza allegra e colorata. Le famiglie preparano teschi di zucchero e piatti tradizionali in onore dei defunti, poi banchettano tra le tombe. In questo giorno speciale, Fabian Negrin ambienta con la forza evocativa dei suoi colori la discesa di Frida Kahlo e Diego Rivera bambini nel Paese degli scheletri.

martedì 1 novembre 2011

Toni Servillo legge Napoli

Stefano Billi
ORVIETO - Per questa festa di Ognissanti, alle ore 18:00 è stato allestito al teatro Mancinelli di Orvieto (TR) "Toni Servillo legge Napoli", una lettura - da parte del celeberrimo e straordinario attore campano - sulla perla partenopea così come è raccontata dai suoi autori più noti ed emblematici. Il suo è un viaggio nelle parole di Napoli, da Salvatore Di Giacomo a Ferdinando Russo, da Raffaele Viviani a Eduardo De Filippo, fino alle voci contemporanee di Enzo Moscato, Mimmo Borrelli, Maurizio De Giovanni e Giuseppe Montesano.

lunedì 31 ottobre 2011

"S.C.U.M Manifesto per l'eliminazione del maschio", perché ogni uomo, nel profondo, sa di essere un indegno pezzo di merda

Giulia Siena
ROMA - "In questa società la vita, nel migliore dei casi, è una noia sconfinata e nulla riguarda le donne: dunque, alle donne responsabili, civilmente impegnate e in cerca di emozioni sconvolgenti, non resta che rovesciare il governo, eliminare il sistema monetario, istruire l'automazione globale e distruggere il sesso maschile". "S.C.U.M Manifesto" apparve nel 1967 nelle strade americane venduto  a 25 centesimi alle donne e 50 agli uomini da Valerie Solanas, la femminista che lo scrisse e lo autoprodusse. Oggi che il femminismo è quasi solo un ricordo, oggi che le donne fanno di tutto per apparire "accessori" del maschio,  "S.C.U.M Manifesto per l'eliminazione del maschio" viene pubblicato dalla Ortica Editrice quasi a ricordare cos'era il più sfrenato femminismo. 

domenica 30 ottobre 2011

"Gentilissimo sig. Dottore, questa è la mia vita": un volto per tutti quelli che non disturbano la Storia.

Giulio Gasperini
ROMA –
Sono molte le latitanze per non disturbare la Storia: Elsa Morante, ad esempio, lo dimostrò e documentò magistralmente in quel capolavoro che intitolò, non casualmente, “La Storia”. Negli anni del ribattezzato “secolo breve” uno dei modi coatti, più vergognosi e turpi, nel quale violare e sacrificare le individualità, fu il manicomio. Tutto questo prima della legge 180/78, la legge Basaglia, che chiuse tali “istituti” col nobile proposito (ahimè, mai perseguito né realizzato) di accudire e seguire i presunti “malati” in altri contesti e in altre forme di socialità. Poche sono state le voci che, dall’inferno di codesti istituti, si sono sollevate e sono giunte a ripristinare e riconfermare una liricità d’esistenza, una fiera (e, in molti casi, lucida) cognizione del sé. Adalgisa Conti è una di queste voci: sua è una lettera, di spietato autobiografismo, datata 25 marzo 1914, e pubblicata nel 1978 da Gabriele Mazzotta Editore, che si apre con queste limpide parole: “Gentilissimo sig. Dottore, questa è la mia vita”.


venerdì 28 ottobre 2011

"Sostiene Pereira" e l'importanza di essere liberi

Stefano Billi
ROMA - Immaginatevi un'aula di tribunale.
Oppure immedesimatevi in una sala atta agli interrogatori di polizia. O ancora, pensate ad una situazione in cui si è costretti a riferire qualcosa, con un dialogo impostato a mo' di resoconto in terza persona.
Non appena inquadrata questa situazione strana e a dir poco spersonalizzante, dove ogni cosa è forma e burocrazia, avrete l'idea dello straordinario e originalissimo strumento letterario usato da Antonio Tabucchi per il suo romanzo - forse, il più bello - intitolato "Sostiene Pereira", edito da Feltrinelli.

giovedì 27 ottobre 2011

Niente altro che "una storia qualunque"

Agnese Cerroni


Roma- L’amore adolescenziale tra l’universitario Raffaele e la ginnasiale Rosalia, intenso, sognante, ma non duraturo, si inserisce in un contesto politico-sociale di una provincia pugliese alla fine degli anni Sessanta, quando i giovani, ansiosi e bisognosi di novità, di cambiamenti e riforme, animano una contestazione generale, ma non condivisa da tutti allo stesso modo.





Il sentimento amoroso preserva i due protagonisti del romanzo di Pasquale di Geso, "Una storia qualunque" (Robin Edizioni) dagli estremismi di qualsiasi genere, ma non resiste ai tanti casi dolorosi, imprevedibili che li coinvolgono e li dividono. Le esperienze vissute e diverse, dolorose e traumatiche per la ragazza, gratificanti e ricche di soddisfazioni per il giovane, li fanno crescere da un punto di vista umano e culturale, ma non li cambiano, almeno nei loro valori sostanziali.





La rievocazione, partecipata e commossa, dell’io narrante, Raffaele, determinata da un incontro, non si sa se vero o sognato, ci fornisce uno spaccato storico-sociale di una delle nostre province, agitata da fatti di cronaca recente o risalente al brigantaggio, legata alle tradizioni, ma affascinata dalle novità nazionali e internazionali. La mescidanza linguistica, il vernacolo dei tanti proverbi o modi di dire, il citazionismo insistito, che caratterizza i protagonisti, rendono accattivante la lettura.

“Un mondo al bivio”, perché la Terra può e deve essere salvata

Silvia Notarangelo
ROMA - Il tempo sta per scadere, non si può più aspettare. È questa, in estrema sintesi, la conclusione a cui giunge il presidente dell’Earth Policy Institute, Lester R. Brown, nel suo nuovo, coraggioso volume dal titolo “Un mondo al bivio”, curato, per Edizioni Ambiente, da Gianfranco Bologna.
L’analisi è lucida e schietta. Non si tratta di diffondere vaghi allarmismi, la situazione della Terra è grave, necessita di attente riflessioni ma, soprattutto, di interventi immediati.
Rapido esaurimento delle risorse idriche, erosione del suolo con conseguente aumento della desertificazione, innalzamento delle temperature. Sono questi i principali problemi da affrontare.

mercoledì 26 ottobre 2011

"La mia prima storia dell'Arte"... e le grandi opere diventano semplici

ROMA - Un libro che spieghi tutta la storia dell'arte con termini semplici e renda le grandi opere comprensibili anche agli occhi dei più piccoli? Ora è possibile grazie a "La mia prima storia dell'Arte", il libro di Béatrice Fontanel pubblicato dalle Edizioni Sonda. Un grande albo illustrato che già dalla prima pagina ti "trascina" nell'arte degli antichi Egizi, ti spiega le forme, i colori e le credenze legate a espressioni artistiche nate per celebrare il potere. Poi il percorso continua: arriva l'arte medievale cioè il periodo nel quale gli artisti erano quasi del tutto anonimi, si impara a conoscere il genio di Giotto, le botteghe degli artisti, gli affreschi, i quadri e, con il passare dei secoli, molti altri artisti e diversi modi di fare arte.

martedì 25 ottobre 2011

Salone dell'Editoria Sociale, quattro giorni di etica e responsabilità

ROMA - Dal 28 ottobre al 1 novembre torna a Roma la la terza edizione del Salone dell’Editoria Sociale. Quest'anno a ospitare la manifestazione sarà Porta Futuro (Testaccio), il nuovo spazio voluto dalla Provincia di Roma e dedicato alla formazione e all'orientamento. Nell'edizione 2011 il Salone metterà in contatto il mondo dell’editoria, quello del lavoro sociale, le istituzioni pubbliche, per fare del “sociale” una chiave di lettura con cui capire dove stiamo andando, la crisi delle nostre società e le strade del cambiamento. Infatti, è Etica e responsabilità pubblica” il tema dell'ultimo Salone dell'editoria Sociale. 

lunedì 24 ottobre 2011

“Gli occhi dell’amore”: storie drammaticamente vere


Alessia Sità
ROMA - Si intitolaGli occhi dell’amore” l’ultimo libro di Nadia Turriziani pubblicato qualche mese fa da Sangel Edizioni.
Diciotto racconti drammaticamente veri incentrati sull’amore e sulle sue diverse sfaccettature: dall’amore familiare a quello per gli amici; dall’amore romantico a quello sessuale e talvolta anche platonico.
Tante storie per parlare di un unico sentimento che non solo nutre e scalda il cuore, ma spesso tormenta e logora l’anima, trascinandola talora in bilico fra la vita e la morte.
Con uno stile schietto e diretto e con una nota di comicità opportuna, Nadia Turriziani affronta delicate questioni sociali che quotidianamente campeggiano su giornali e in televisione: dall’anoressia all’omosessualità, dal pregiudizio alla violenza, dalla vita alla morte.

domenica 23 ottobre 2011

"Sia dato credito alla poesia", ovvero come si allacciano realtà e interiorità.

Giulio Gasperini
ROMA –
Tutti noi, generalmente, ricordiamo qualche Premio Nobel, soprattutto della letteratura: sia perché qualcheduno lo studiamo pure a scuola, sia perché è il Premio, tra i tanti, forse più accessibile, più immediato. Il giorno dopo, entrando in una libreria, ci troviamo già sommersi dai titoli dello scrittore vincitore pubblicati in traduzione, decorati con fascette e richiami luccicanti da casinò. Non so, però, quanti di noi sanno che ogni premiato, durante la cerimonia, deve tenere un discorso: e che tali discorsi, in molti casi, son diventati opere illuminanti, frammenti di grandezza, umana e/o poetica, assolutamente imprescindibili per conoscere meglio un autore e la sua produzione intera. È il caso del discorso del Premio Nobel del 1995, il poeta irlandese Seamus Heaney, che lesse un appassionato testo intitolato (in traduzione) “Sia dato credito alla poesia” (Archinto, 1997).